Novembre 2023

Intelligenza artificiale: la nuova frontiera della tecnologia

Cosa si intende con Intelligenza Artificiale? Intelligenza artificiale è una sezione dell’informatica che si occupa della formalizzazione di problemi e compiti simili a quelli eseguiti da una persona. Al giorno d’oggi si tratta di una branca dell’informatica che si occupa di studiare tutte le tecniche e le metodologie che permettono di progettare sia i sistemi hardware che quelli software in grado di elaborare delle prestazioni elettriche che simulano l’intelligenza umana. Idealmente il risultato del lavoro dell’intelligenza artificiale non dovrebbe essere difficilmente distinguibile da quello svolto da un umano con delle specifiche competenze. Come funziona l’IA? Spesso quando si parla di intelligenza artificiale ci si riferisce a una sola delle componenti come l’apprendimento automatico. Per poter utilizzare l’IA è necessario che siano presenti sia componenti hardware che software specializzati nella scrittura e nell’addestramento degli algoritmi di apprendimento automatico. Questa fase della programmazione dell’IA si concentra sull’acquisizione di vasto bacino di dati e sulla creazione di regole o standard per trasformarli in informazioni utilizzabili. Le regole, chiamate algoritmi, forniscono ai dispositivi informatici istruzioni specifiche sul come completare un compito assegnatoli. La programmazione dell’intelligenza artificiale si basa su tre abilità cognitive: apprendimento, ragionamento, autocorrezione In generale, la caratteristica principale delle IA è quella di riuscire a processare enormi quantità di dati. In questo modo, grazie alle correlazioni e modelli che si creano è possibile fare previsioni. Questo processo consente a un chatbot, per esempio, di scambiare di informazioni in modo realistico o a uno strumento di imparare a riconoscere le immagini. Tipologie di IA IA conversazionale: chatbot e agenti virtuali, di fatto software che simulano una conversazione in comune linguaggio parlato, utilizzando grandi volumi di dati per riconoscere input vocali o di testo, elaborare le richieste, comprenderle e generare risposte efficaci in tempo reale. IA predittiva: l’analisi dei dati attuali e delle tendenze passate con il supporto degli algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning permette di anticipare quel che è probabile accadrà in futuro. IA generativa: a partire da semplici richieste (prompt) è possibile generare testi, immagini, video, ma anche codice sorgente, per creare contenuti e software con estrema facilità. IA autonoma: l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale forse più affascinante ma anche più temuta, quella in cui gli algoritmi agiscono senza alcun intervento o input umano, in modo indipendente e autonomo, senza necessità di supervisione.   Perché è importante? L’IA automatizza l’apprendimento continuo e la scoperta attraverso i dati. L’IA si comporta diversamente dall’automazione robotizzata basata su hardware, mentre i robot hanno una funziona puramente manuale con azioni limitate, l’IA esegue compiti logici con intensità maggiore, in modo affidabile e senza fatica. Per questo tipo di automazione però la mano dell’uomo è ancora essenziale per configurare il sistema e porre le domande giuste. L’IA aggiunge intelligenza ai prodotti esistenti. Nella maggior parte dei casi, l’IA non viene venduta come applicazione singola. Spesso accade invece che i prodotti già in uso vengono migliorati con le funzionalità di IA, ad esempio come Siri è stato aggiunto come nuova funzionalità a una generazione di prodotti Apple. Automazione, piattaforme conversazionali, bot e smart machine possono essere combinati con grandi quantità di dati per migliorare le tecnologie che utilizziamo a casa e sul posto di lavoro, dalle informazioni di sicurezza all’analisi sugli investimenti. L’IA si adatta attraverso algoritmi di apprendimento progressivo. L’IA analizza la struttura del database in cui i dati sono memorizzati, successivamente analizza le regolarità nei dati in modo che l’algoritmo acquisisca un’abilità: classificare. Così, proprio come l’algoritmo può auto apprendere come giocare a scacchi, può insegnare a sé stesso quale prodotto raccomandare online ecc. La retro-propagazione è una tecnica di intelligenza artificiale che permette al modello di adattarsi attraverso l’addestramento e dati aggiuntivi, quando la prima risposta non è corretta. L’IA può raggiungere un’incredibile precisione grazie alla profondità delle reti neurali. Ad esempio, ogni interazione con Alexa, Google Search, Google Photos e così via sono tutte basate sul deep learning, ciò permette loro di diventare sempre più accurate man mano che vengono usate. In campo medico, le tecniche dell’IA derivanti dal deep learning possono essere utilizzate per rilevare il cancro tramite la classificazione delle immagini con la stessa accuratezza di radiologi altamente qualificati. Come può cambiare l’azienda grazie alla IA Già oggi l’intelligenza artificiale viene utilizzata nelle aziende: essa sta diventando sempre più essenziale nell’automatizzazione dei processi aziendali. Essa viene usata ad esempio nelle guide autonome, nelle traduzioni automatiche, in diagnosi mediche, nelle analisi di dati e tanto altro. Siamo però ancora molto lontani da ciò che potremmo essere in grado di fare, l’IA potrebbe ad esempio sostenere i reparti HR analizzando in modo automatico le richieste di recruiting scartando quelle non in linea con le richieste aziendali e contattando tramite e-mail coloro che rispettano gli standard. Questo esempio porta alla luce come l’intelligenza artificiale andrebbe vista come un alleato sul posto di lavoro, che potrebbe aiutarci ad evitare mansioni ripetitive e stressanti, piuttosto di qualcosa che rischia di portarcelo via.

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Ti sei mai chiesto a cosa serve la consulenza aziendale? – Ecco perché può esserti utile

La consulenza aziendale per le certificazioni aziendali è un servizio che aiuta le aziende a ottenere le certificazioni che desiderano. Il processo di consulenza inizia con un colloquio con l’azienda per discutere dei suoi obiettivi e delle sue esigenze. Dopo il colloquio, il consulente creerà un piano d’azione per aiutare l’azienda a ottenere la certificazione desiderata. Il piano d’azione può includere una varietà di attività, come: Fornire formazione al personale dell’azienda sui requisiti della certificazione Aiutare l’azienda a sviluppare e implementare processi e procedure conformi ai requisiti della certificazione Supportare l’azienda durante l’audit di certificazione Monitoraggio continuo per l’ottimizzazione del business Una volta che l’azienda ha completato tutte le attività previste dal piano d’azione, può richiedere l’audit di certificazione. L’audit di certificazione è un processo durante il quale un auditor verifica che l’azienda soddisfi tutti i requisiti della certificazione. Se l’azienda supera l’audit di certificazione, riceverà la certificazione desiderata. Ecco alcuni dei vantaggi della consulenza aziendale per le certificazioni aziendali: Può aiutare le aziende a risparmiare tempo e risorse Può aiutare le aziende a ridurre il rischio di non superare l’audit di certificazione Può aiutare le aziende a migliorare le proprie performances Può aiutare le aziende a ottenere un vantaggio sui competitors Se un’azienda sta considerando di ottenere una certificazione, la consulenza aziendale può essere un’ottima opzione. La consulenza può aiutare l’azienda a ottenere la certificazione desiderata in modo efficiente e senza problemi. Gli step principali del nostro lavoro: Analisi del contesto e della cultura aziendale Analisi dei rischi e delle opportunità Adeguamento dei processi aziendali Adeguamento documentale di manuali e procedure Applicazione del sistema di gestione con le eventuali revisioni Verifica di conformità ai requisiti della norma di riferimento Selezione di un ente certificatore Svolgimento dell’Audit e conseguimento della certificazione Quali sono le principali certificazioni aziendali? Le principali certificazioni aziendali sono quelle che riguardano i sistemi di gestione, ovvero le norme che definiscono i requisiti per la progettazione, l’implementazione, il mantenimento e il miglioramento di un sistema di gestione all’interno di un’organizzazione. Le certificazioni dei sistemi di gestione sono rilasciate da enti di certificazione accreditati e attestano che l’organizzazione ha implementato un sistema di gestione conforme ai requisiti della norma specifica. Le principali certificazioni dei sistemi di gestione sono: ISO 9001:2015 – Sistemi di gestione per la qualità ISO 14001:2015 – Sistemi di gestione ambientale ISO 45001:2018 – Sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro SA 8000:2014 – Responsabilità sociale delle imprese Ma ne esistono molte altre ancora, bisogna solamente comprendere al meglio qual è la più adatta per il tuo business. Le certificazioni aziendali possono offrire diversi benefici alle aziende, tra cui: Miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi Riduzione dei costi Miglioramento dell’immagine aziendale Aumento della soddisfazione dei clienti Accesso a nuovi mercati La scelta della certificazione aziendale più adatta dipende dalle esigenze specifiche dell’organizzazione. Ed è qui che entra in gioco la consulenza aziendale, dopo aver effettuato analisi e valutazioni sull’azienda, sul suo contesto, sul suo campo d’applicazione e sui suoi obiettivi. Affidarsi ad un consulente per ottenere una certificazione aziendale, infatti, può essere una scelta vantaggiosa per diversi motivi. Innanzitutto, un consulente può aiutarti a scegliere la certificazione più adatta alle esigenze specifiche della tua azienda. In base al settore in cui operi, alle tue dimensioni e agli obiettivi che vuoi raggiungere, il consulente ti potrà consigliare la certificazione che ti garantirà i maggiori benefici. In secondo luogo, un consulente può guidarti nella fase di implementazione del sistema di gestione. Questo processo può essere complesso e richiede tempo e risorse, ma un consulente può aiutarti a ridurre i rischi e a garantire il successo dell’implementazione. Quello che otterrai è: Risparmio di tempo e risorse: Un consulente può aiutarti a ridurre i tempi e i costi necessari per ottenere la certificazione. Maggiore probabilità di successo: Un consulente può aiutarti a aumentare le probabilità di successo dell’implementazione del sistema di gestione e dell’audit da parte dell’ente di certificazione. Migliore comprensione dei requisiti della certificazione: Un consulente può aiutarti a comprendere meglio i requisiti della certificazione e a implementarli in modo efficace.

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Zero Trust: l’evoluzione della Cyber Security

Il contesto attuale delle aziende sta diventando sempre più instabile e dinamico a causa delle fluttuazioni di mercato e dei cambiamenti nei comportamenti delle persone. Questa situazione si riflette anche nelle minacce informatiche, portando così all’evoluzione del concetto tradizionale di “cyber security” verso l’approccio denominato “Zero Trust”. Ma in che cosa consiste? Le aziende sono essenzialmente costituite da individui. Questo non rappresenta solamente il valore di un’organizzazione, ma costituisce anche un punto debole. Tutti siamo a conoscenza delle minacce informatiche, e di conseguenza, dell’importanza della sicurezza informatica all’interno di un’azienda. Tuttavia, spesso si trascura il legame stretto con l’elemento umano. Le persone come problema e soluzione: Zero Trust Nel campo della sicurezza informatica, le persone giocano un ruolo centrale sia nei problemi che nelle soluzioni. La creazione di un ambiente “cyber sicuro” dipende non solo da processi e tecnologie, ma soprattutto dalle persone, che sono al centro di ogni decisione e azione relative alla sicurezza informatica in un’azienda. Per stabilire le fondamenta della sicurezza informatica, sono cruciali diversi passaggi, tra cui la formazione continua, la consapevolezza generale, gli aggiornamenti regolari e l’adozione di un approccio “Zero Trust”. La consapevolezza riveste un ruolo particolarmente significativo. Il modo in cui le persone vengono avvicinate dai criminali informatici può determinare l’esposizione dell’azienda a possibili attacchi. Le persone devono essere innanzitutto consapevoli delle minacce informatiche e delle vulnerabilità legate all’aspetto umano. Pertanto, è essenziale fornire formazione sulla consapevolezza dei bias cognitivi, delle fallacie di ragionamento e delle debolezze cognitive. Un approccio da adottare è il modello “Zero Trust”. Il modello Zero Trust: è meglio non fidarsi Il modello Zero Trust si basa sulla premessa che nulla, sia all’interno che all’esterno del perimetro di rete di un’azienda, possa essere considerato automaticamente affidabile. L’obiettivo principale di questo modello è la mitigazione del rischio di cyber attacchi. Qualsiasi tentativo di accesso al sistema aziendale richiede una verifica preventiva. Questo approccio parte da una mentalità all’interno dell’organizzazione che si basa sulla diffidenza, dove non si fidano né delle persone né delle risorse. Tuttavia, il modello Zero Trust non si basa su una singola tecnologia; per una difesa completa, è necessario adottare diverse tecnologie ed approcci. È fondamentale sottolineare l’importanza dei processi ben definiti e dell’educazione delle persone. Una tecnologia avanzata da sola, senza processi solidi e senza la consapevolezza umana, offre risultati solo parziali. Un nuovo approccio aziendale per contrastare gli attacchi La cultura aziendale, che lega le persone all’interno di un’organizzazione, riveste un ruolo fondamentale nella difesa dagli attacchi informatici e influenza inevitabilmente l’efficacia dell’intera azienda. Le minacce informatiche e gli attacchi si sono evoluti nel tempo, richiedendo quindi un adeguamento delle strategie di prevenzione da parte delle organizzazioni. È necessario spostare la percezione della sicurezza verso un approccio collettivo e proattivo, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza tra tutti i membri dell’azienda. La cultura da promuovere diventa collettiva e si sviluppa in una vera e propria “cultura della sicurezza”. La percezione dell’azienda cambia, con l’orientamento dei dipendenti verso un approccio collettivo finalizzato a garantire la sicurezza dell’organizzazione. Questa cultura si basa sulla consapevolezza di tutti i dipendenti, poiché le migliori pratiche derivanti da regolamentazioni, da sole, non sono sufficienti; rappresentano soltanto un importante punto di partenza. Questi principi sono ciò che fa davvero la differenza: una cultura della sicurezza è responsabilità di tutti, e il lavoro di squadra è un elemento essenziale per la sua formazione. Vulnerabilità biologiche e come superarle I bias cognitivi sono percezioni erronee della mente umana che si attivano in determinate situazioni, spesso in risposta a stimoli specifici. Questi bias possono trarci in inganno e, se sfruttati da cyber criminali, possono portarci in situazioni pericolose. Sono spesso amplificati quando c’è bisogno di reagire rapidamente, quando il tempo è limitato o in condizioni di fretta e stress. In queste circostanze, diventiamo più suscettibili a errori di giudizio. È per questo che gli attacchi informatici spesso cercano di creare un senso di urgenza per indurci a rispondere prontamente a un’email o ad un’altra azione. Nel contesto della sicurezza informatica, è importante riconoscere i bias cognitivi e cercare di evitarli, in particolare facendo attenzione a evitare falsi positivi (sovrastimazione delle minacce) e falsi negativi (sottovalutazione delle minacce). L’esposizione al rischio informatico è influenzata anche da fattori sociali, atteggiamenti personali e abilità cognitive nella gestione del rischio. La relazione tra abilità cognitive e gestione del rischio è molto stretta, poiché le persone, anche se esperte, possono essere soggette a illusioni simili a quelle ottiche che portano a valutazioni erronee delle probabilità delle situazioni a cui sono esposte, specialmente quando queste situazioni si presentano in contesti informali come gruppi di social media, chat o email da colleghi. Questi contesti possono abbassare la nostra guardia e renderci più vulnerabili a tattiche ideate da cyber criminali. In conclusioneRaggiungere un modello “Zero Trust” in ambito di sicurezza informatica è una sfida complessa. Essa richiede una combinazione di processi ben definiti e il coinvolgimento attivo degli utenti. Le persone, a tutti i livelli dell’organizzazione, devono svolgere un ruolo chiave nella promozione di un cambiamento culturale all’interno dell’azienda. Devono essere consapevoli delle resistenze tipiche degli esseri umani e capaci di affrontarle per evitare di cadere nelle insidie degli attacchi informatici. Attraverso programmi di formazione aziendale, le persone acquisiscono la consapevolezza necessaria per riconoscere e affrontare le vulnerabilità biologiche.   Per questa ragione abbiamo deciso di proporre ai nostri clienti la piattaforma di Security Awareness più efficace presente sul mercato. Rappresenta un particolare percorso di training adattivo ed esperienziale che porta gli utenti ad un processo di trasformazione dei comportamenti. Inoltre, vere e proprie simulazioni di attacchi Phishing metteranno alla prova la resistenza della tua azienda agli attacchi informatici, per sviluppare la consapevolezza e le competenze necessarie per raggiungere una difesa davvero efficace.  

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